
Pochi avvenimenti hanno lasciato una traccia profonda e sintetizzano la mia vita.
Sono nata a Genova da madre genovese e padre di Santa Margherita Ligure. Entrambi mi hanno trasmesso l’amore per la città amata e per la mia terra: in particolare le sue bellezze naturali suscitano in me una profonda emozione.
Durante l’infanzia sogno gli studi classici, invece, per necessità di famiglia, devo frequentare le scuole commerciali: mi sarà più facile trovare al più presto un impiego.
L’impiego, però, riesce a infondere al mio temperamento molti pregi: la precisione, l’applicazione per raggiungere uno scopo, lo studio per risolvere un problema, la costanza per realizzare una meta.
Il gioco più espressivo della mia infanzia era il teatrino dei pupazzi.
Esso mi dava la possibilità di immaginare ogni giorno nuove storie da recitare, prestando la mia voce ai minuscoli interpreti.
La mia fantasia, allora fervida, diviene la compagna abituale del mio estroso fantasticare.
Nel secondo libro di narrativa Affresco d’epoca racconto molto della mia infanzia, arricchita da una fuga dalla realtà nell’irreale.
Uno dei tanti esempi di questa fuga sono i famosi piccoli calendari donati dai parrucchieri di un tempo, con i racconti di miti, leggende e storie di donne celebri, alcuni mi sono rimasti, chiusi in un cassetto della scrivania.
Passano gli anni e, ormai ragazza, scopro la lettura accanita di libri di ogni argomento: dai romanzi, alla storia dell’arte, alle antiche civiltà, ai miti e alle leggende.
In questi anni scrivo un diario dei miei pensieri. La mia vita è molto semplice e non ci sono fatti clamorosi.
Smetto di tenere il diario con la fine dell’adolescenza.
I miei passatempi preferiti di quel tempo sono, oltre alla lettura, il ballo, i viaggi, il nuoto, praticato estate e inverno. Amo frequentare le mostre di pittura, il teatro, specie quello sperimentale che all’epoca si teneva nel piccolo teatro Mondadori.
Devo confessare, mio malgrado, di non aver mai pensato di dedicarmi alla scrittura.
Nel tempo che scorre si avvicendano gli eventi importanti della mia vita: il matrimonio e i figli.
A 44 anni una grave malattia mi fa temere di non tornare più a casa.
Al mio ritorno in famiglia penso: “Forse ho qualcosa da raccontare, da fissare su un foglio per non essere dimenticato”.
In un primo momento l’impronta dello scrivere è appena abbozzata, ancora informe, incerta.
L’esperienza tragica vissuta ha fatto nascere nel mio intimo luci e ombre, emozioni, lunghe riflessioni, pensieri sulla brevità della vita e la necessità di non sprecarla con impegni vani.
Nasce in me il desiderio di trasmettere agli altri le mie sensazioni, il mio mondo interiore, come se potessi rendere tangibile una parte di me, la parte più nascosta e profonda.
Frequento i corsi organizzati dall’Università degli Studi di Genova – corsi di cultura per la terza età (UNI.T.E.) dal 1987 al 2001, nell’area “B” – Letteraria Storico Filosofica, spesso frequentando anche i corsi regolari universitari di lettere come ascoltatrice. Ricordo l’entusiasmo di cui noi della terza età eravamo pervasi ascoltando le lezioni dei docenti universitari. Conservo ancora diverse dispense scritte delle lezioni.
Inizio a frequentare le conferenze del corso di ‘Scrittura creativa’ dell’UNITRE di Arenzano e le lezioni d’arte e di teatro di Lea Ansaldo, fondatrice del Teatro l’Atelier.
Sempre silenziosa e riflessiva, quando il desiderio di isolarmi diventa più intenso, mi rifugio nel mondo dell’arte: ascolto musica classica o leggo la vita e le opere di pittori famosi, osservando a lungo i dipinti.
Mi accompagna da sempre una ricerca di solitudine per ritrovare l’immagine più vera di me, come uno scultore voglio sbozzare le idee che sento emergere dentro al mio spirito.
Il mio primo incontro con la poesia è spontaneo, in seguito viene il narrare, spesso di vicende vissute o immaginarie che scorrono come ombre vive nella mia mente, frutto di una fantasia compagna sin dalla prima infanzia della mia vita.
Presenza Invisibile
" Tra le brume dei ricordi lampi improvvisi di aurore boreali
creano una nuova linfa vitale ... sono fiamma, fuoco e
poi cenere " ...
In Presenza Invisibile, poemetto nuovo e antico, Rita Parodi Pizzorno ripercorre le tappe di una malattia che la colpì nel fiore degli anni della prima maturità. Da allora è trascorso molto tempo, ma il ricordo è tuttora vivo. Senire dentro di sé una “presenza invisibile”, che è parte di sé ed altro, con cui accordarsi e contro cui combattere, è stata l’esperienza che ha segnato l’autrice. Ne parla – ne scrive – oggi. Il suo percorso, di dolore e di riscatto, dovrà essere esempio di incoraggiamento per tutti coloro che soffrono. E per le donne, in modo particolare.
Per sé stessa e per gli altri, Rita Parodi Pizzorno decide di scrivere Presenza invisibile; per guarirsi e per confortare. Non che questo significhi deporre la preferenza che la poetessa spesso ha manifestato per la solitudine. Anche in Presenza invisibile, infatti, come in altre raccolte, la solitudine è celebrata, è «attesa e desiderata», chiamata «dolce amica mia», compagna della riflessione, alleata della verità. Eppure, qui, la solitudine sboccia e l’esperienza lirica dell’io solitario si apre al messaggio per gli altri, che sono i tutti. Si soffre, è la legge universale del dolore; ma non per se stessi soltanto. Si soffre per tornare indietro a raccontare agli altri – e ricordare loro, quando sarà la loro ora di soffrire – che, pur nelle tenebre del dolore, «lampi improvvisi di aurore boreali / creano nuova linfa vitale» e «sono fiamma, fuoco e poi cenere».
dalla Nota di lettura di Stefano Termanini
l'autrice legge " Il mio camoscio " ( pag34 )
Recensioni: link

Le Antiche Mura
“ ... Forse un fantasma guerriero
s'aggira ancora nella notte
con daga balestra e mistero.
... Riappare dall’Oltre
Risale dall’ombra del Tempo ... ”
“... Nell'ora del crepuscolo
il vento arpeggia sulle fronde
lungo i viali alberati,
disperdendo nell’aria
le note di una sinfonia ... “
“... L'uomo spinge la sua vela
in una contesa estenuante
con un emulo sconosciuto,
mentre solca un maredi stelle
di una vana illusione.”
dalla prefazione di Rosa Elisa Giangoia :
“... L’intonazione della poesia è narrativa ed elegiaca allo
stesso tempo, sostenuta da recuperi storici e culturali e si abbevera a una
fonte di valori spesso alternativi a quelli della contemporaneità. ... Affiorano
scorci e personaggi che si rispecchiano e si sostengono in modo mirabilmente
suggestivo in quella misteriosa relazione alchemica che si produce tra poeti e
luoghi, in un percorso fluttuante tra cultura e fantasia ...”
Recensione : Recensione Benito Poggio

Una vacanza a Parigi
"... La cultura greca e latina
mi crea sensazioni fantasiose:
si mischia con la poesia di Saffo,
con i versi di Alceo, con La guerra
di Troia e l'eterno viaggio di Ulisse,
riflesso del nostro viaggio esistenziale ..."
"... Mi nutrii di quelle immagini:
depositai fiori profumati
sul fondo dell'anima affinché
tornassero petali colorati
sull'onda del mio mare..."
"... lncoronata regina
dalle acque della Senna,
nata sulle macerie
di un tempio d'epoca romana,
immagino forse
sulle orme del grande Cesare..."
dall'introduzione di Stefano Termanini :
“.. ll ricordo, se è reso vivo dalle emozioni, è potente e
per mezzo della parola poetica - si plasma di un suo vigore creativo
e ricostruttivo. Ma è proprio dalla parola poetica che si comincia;
dalla fede riposta nella parola poetica e nella sua specifica densità.
Rita Parodi Pizzorno, stretta a questa sua fede, sente di poter
andare indietro con la memoria, per riconoscere una vocazione ~
un'elezione che qui fa il paio con l'attrazione per i libri,
disposti sui banchi degli antiquari, sul Lungosenna - che da oltre
trent'anni persegue, salda nella perseverante volontà di dire”.
Stefano Termanini
Roberto Trovato nella postfazione al volume Poesie scrive:
“ln quasi tutti i suoi componimenti lirici la poetessa rivela una
singolare capacità di osservare ciò che la circonda, stupendosi ogni
volta per le forme assunte dalla natura nelle diverse stagioni e per
la sapienza con cui rende la voce del vento, del mare, degli alberi, degli animali, la percezione
del profumo della terra e le parole delle donne e degli uomini.
La Pizzorno comunica con forza il proprio bisogno di vivere la vita con
gioia, ancorché venata a tratti di malinconia”.
Roberto Trovato
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POESIE
“... Percepisco la Tua presenza,
essa diventa introspettiva
e l’esperienza assume
un flusso primario
d’intuizioni vitali
nell’evoluzione umana.”
La critica dalla postfazione di Roberto Trovato:
.L’opera omnia poetica della Pizzorno è diventata negli anni imponente
e corposa. … vive il suo essere attraverso istanti, frammenti in cui
macro e microcosmo si fondono in un’unità, che nel suo percorso non
è mai esente da contraddizioni. …
Recensione : link Recensione Benito Poggio
Poesie Tutti i libri di poesie sono disponibili in un unico volume
Prime poesie
“… il pensiero è un fiume
che scivola lento
dall’aula satura di sapere,
dall’antico palazzo di cultura …”
“… volare
invisibile nella notte
nel sonno delle ore
quando l’uomo dorme
e l’anima s’abbandona
alla magia di una fata …”
La critica dalla prefazione di Luigi Surdich:
“… un atteggiamento di ansia e di pathos di fronte all’esistere e di fronte al
vissuto …”
“L’approdo alla poesia da parte di Mariarita Pizzorno si configura come
una necessità …”
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Preludio notturno
“… Assorta
scandaglio il mio nulla
l’abisso
sconosciuto e nemico …”
“… vanno lontano
nel tempo trascorso …
le navi esplorano
mondi scomparsi
tesori nascosti …
La critica dalla prefazione di Paolo Ruffilli:
“… coniugare la riflessione e l’immagine, il ricordo e l’illuminazione, la logica
e la metafisica, attraverso un orfismo fatto scivolare al grado di elegia …”
“… è una poesia consegnata alla consapevolezza dell’incontro paradossale
Tra l’eterno e il tempo, tra l’infinito e il finito. …”
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Viaggio a Praga
“… nel giardino dell’Attesa
colsi l’ansia
lo scorrere intenso dell’istante
sotto il ponte del Tempo …”
“… scivola il pinato sulle offese
come la pioggia sull’asfalto:
essere e sparire
in metamorfosi negativa
La critica dalla prefazione di Alessandro Massobrio:
“… la poesia della P. disegna un itinerario fantastico - sul modello dei tour ottocenteschi di Byron e Listz – alla volta della città magica per eccellenza.
“ … In quanto poetessa - e la Pizzorno, come già detto, lo è nel senso più autentico – ella si limita a descrivere il proprio turbamento, a comunicarci
sensazioni e stati d’animo che sono sue ma anche nostre, …”
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Guglie gotiche
“… sarà solo un buco nero immaginario
dove sogni in miscuglio
sono ormai decomposti …”
“… Vorrei sostare lungo
le rive del Reno a
spiare i racconti del vento
al mormorio delle onde …””
La critica dall’introduzione di Graziella Corsinovi:
“… spazi emozionali e meditativi, ma reinventandoli nel dettato poetico
come coagulo di un’interiorità continuamente protesa alla ricerca di se stessa …”
“… il quadro paesaggistico sembra animarsi panicamente di una vita sotterranea e segreta, nel gioco di efficaci cromatismi, di originali analogie,
di ardite sinestesie. …”
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Imago poetae II Viaggio intorno a me stessa
“… l’accarezza assorta
in una calma gestuale …
solo un attimo, poi,
inghiottita dall’ombre, scompare …”
“… Pensieri sparsi
come foglie al vento
in una giornata d’autunno …
pagine di un libro strappato
dolenti come un lamento
inutili come un rimpianto. …”
La critica dall’introduzione di Graziella Corsinovi:
“… riappare il profondo amore per la natura e per la realtà che (…)
trasformano l’apparente descrittivismo in una proiezione della
interiorità, nelle sue varie declinazioni: fantastiche, meditative
e memoriali …”
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Un mondo intimo di poesia
“… una vasta incoscienza
mi soffoca,
ondeggiano le sensazioni
senza prendere corpo e vita,
fluidi primordiali dell’uomo
smarrito nell’essere.”
“… Sono istanti fiabeschi vissuti
e risorti dalla memoria
distorti da una lente bugiarda. …”
La critica dall’introduzione di Roberto Trovato:
“… per la poetessa ligure l’armonia della vita è possibile reintegrando un
sentimento di responsabilità personale, anche a prezzo di uno scandaglio interiore.”…
“… la restituzione di un senso al controsenso in noi dell’esistenza che innerva
molte poesie della silloge. …”
Recensione su: manualedimari.it link

Narrativa I libri sono disponibili anche su E-BOOK
Cronache dell’assurdo
“… Rammento l’atmosfera rarefatta creatasi con i riverberi
irreali del tramonto, mentre ero immersa in una strana turbata
inquietudine, in un conflitto di opinioni …”
“… Ormai l’inconscio si apre dinanzi a noi con il suo
abisso e noi restiamo attoniti di fronte al cono nero
ove la risacca risucchia i nostri giovani esseri di tanti
anni fa …”
La critica da una recensione di Liliana Martino Cusin:
“… ci conduce in una visione di una realtà “asltra”, posta al limite dell’irreale,
dove i personaggi paiono vivere fuori dal tempo … in un tempo di estraneità
onirica che sovrasta passato e futuro …”
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Affresco d’epoca
“… porre fine all’infanzia dai lunghi tentacoli
inquietanti, dai sogni fantastici di quell’età in
nome del futuro …”
“… Lo spazio intorno a me si allarga a dismisura,
diventa infinito, nel buio del Tempo io sono sola
e vagabonda, in eteree meditazioni su labili frontiere
… solo lascio scorrere la mano sul foglio in un bianco
contatto amico …”.
La critica dalla prefazione di Giovanni Meriana:
“… il dissidio interiore e gli interrogativi esistenziali emergono con prepotenza
… l’immagine si frantuma e si disperde in mille sfaccettature riflesse all’infinito …”
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Ritratti di donna:
“… L’Arte è l’amante sempre ricercato e inseguito, le
corde tese di un violino dai suoni arcani, esperienza
di magia nei cieli infiniti della fantasia, quando lo spirito
vibra in riverberi eterni …”
“… Negli occhi ha ancora l’ebbrezza delle immagini
sull’acqua, l’emozione dei riflessi, dei colori. Ama
lasciarsi cullare dalle onde mentre la gondola scivola
lenta lungo i canali al tramonto, quando la città si veste
d’oro e lo sciabordio delle acque le accarezza i pensieri.…”
La critica dalla prefazione di Clara Rubbi:
“… Le figure di donna … donne diverse per casato o per status sociale, ma tutte legate da un filo di infelicità, quasi che questa sia il retaggio della
condizione femminile …”

Il teatro delle ombre
“..Quel mondo fantastico giaceva inerme nella
penombra, ormai spento, solo vaghe luci esterne
scorrevano su di loro, simili a pensieri in movimento"
“.. La sua figura con i capelli biondi raccolti si sfoca
nello scorrere dei giorni, si sfalda sullo sfondo di
betulle, abeti e larici, sui pastelli delle albe e i rossi
dei tramonti, …”
Critica dalla prefazione di Clara Rubbi:
“… il buio dà corpo alle sagome dell’inconscio, allo specchio deformante degli
incubi, ai presentimenti tanti più inquietanti, quanto più indecifrabili …”
“… luci e ombre fioriscono nella soffice atmosfera notturna, quando si liberano
Le immagini della fantasia e la sognante rievocazione di un tempo perduto. …”
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Memorie fluttuanti – Ritratti del Novecento
…”Ricordo che ho vissuto”: la voce fioca di un
giovane, appena un soffio, si diffonde nella
camera immersa nel buio della notte.
… "Grigi nuvoloni sfiorano l’orizzonte, i flutti
infuriano spumeggiando contro la scogliera, sul
mare … al largo una vela s’allontana con il
carico dei nostri sogni.”
La critica dall’introduzione di Clara Rubbi:
“… Come l’onda indietreggia prima di rimbalzare sulla riva così l’autrice sospinge il lettore indietro nel tempo, ma non si sente lo sciabordare
dell’acqua, bensì il suono di un violino che intreccia le note dell’amicizia
e del rimpianto della gioventù perduta”.
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Acrobazie in punta di penna
opale di cristallo tizianesco, quando dalla bocca
sfuggono solo parole eterne …”
“… Rimane solo l’incontro … gli attimi di
un’eternità vibrante, assaporata nel disincanto
degli anni trascorsi.”
… " Sento il respiro affannoso di salsedine, che ci
alita intorno per rendere irreale l’attimo fuggente
e circuire i nostri esseri, fragili nella natura
solenne che ci circonda.”
La critica dall’introduzione di Clara Rubbi:
“… All’indagine psicologica s’intreccia il modo poetico con cui descrive
uomini, situazioni, ricordi.”
“… i rimpianti insieme con i sogni lasciano “laghi di inquietudine” nel cuore:
questa espressione, intensamente immaginifica, ci introduce nel procedimento
creativo di questi racconti.”
“… L’altro tema significativo è quello del mistero, che domina gran parte dei racconti, perché in sostanza è la cifra spirituale dell’autrice, che è attratta
Dagli enigmi del mito e della storia.”
recensione su: sololibri.net manualedimari.it link

Sensazioni:
"...Una malinconia affiora dalle profondità inconsce di un passato sconosciuto... Vorrei attraversare i mari, volare nei cieli dell'impossibile, essere come un angelo, essere solo pensiero"
"...Nel destino dell'uomo vi è, oltre al quotidiano, l'imprevedibile, che cambia il percorso di un'esistenza. Rimane solo il mistero su un futuro tutto da comporre, da realizzare..."
La critica dall’introduzione di Clara Rubbi :
"...Offre ancora una volta esempi della sua capacità di percepire il mistero, che vibra sotto la realtà concreta degli uomini e delle cose..."
"...Il tema della solitudine con le sue cadenze melanconiche si contrappone alla vivacità colorata..."
"...L'intreccio ambiguo tra la vita e un ritratto permette all'Autrice di creare quei giochi della memoria... nei quali s'immerge con voluttuoso piacere."

Critica letteraria I libri sono disponibili anche su E-BOOK
Conversando con Federico Garcia Lorca:
Il tuo è tormento di poeta
in sublimi meditazioni,
rincorri ombre e illusioni
assorto nella tua anima.
in sublimi meditazioni,
rincorri ombre e illusioni
assorto nella tua anima.
Pena gitana oscura
silenziosa e sola,
desolata visione d'incendi,
premonitrice di un futuro
selvaggio di morte
in una guerra fratricida.
silenziosa e sola,
desolata visione d'incendi,
premonitrice di un futuro
selvaggio di morte
in una guerra fratricida.
Introduzione: Pier Luigi Crovetto
"...Un andamento rapsodico. Mediante il quale, l'autrice si ascrive una duplice operazione. Una d'impianto critico, che consiste nella scelta fior da fiore dall'opera omnia di Federico Garcia Lorca delle pagine che l'hanno conquistata. E l'altra di natura più intima, che le permette di svelare... la propria sensibilità, rifratta nelle sue "forme" e "colori" ... Si tratta di chiose e di commenti in versi. Libere divagazioni....".
Recensione: link
